WOC 2014: nella Long c’è chi sorprende e chi non si smentisce
La gara regina dei Campionati Mondiali assoluti, per la prima volta ospitati dall’Italia, si è oggi conclusa con grosse sorprese in campo femminile, mentre in modo terribilmente noioso e prevedibile tra i maschi.
Alla vigilia della gara, le favorite erano ben definite: Judith Wyder (SUI), Ida Bobach (DEN) e Tove Alexandersson (SWE). La prima ha nel mirino l’impresa riuscita ben due volte, nel 2003 e nel 2005, alla ex compagna di squadra, ritiratasi lo scorso anno: vincere 4 medaglie d’oro nella stessa edizione di un Mondiale. A dire il vero, con l’introduzione della Sprint Relay, la giovane Wyder ha a disposizione una gara in più rispetto alla connazionale, ma forse la classe dell’immensa Niggli non è ancora stata nemmeno lontanamente raggiunta dalla giovane svizzera. Le altre due pretendenti sono ancora più giovani dell’elvetica, ma da anni ormai sono alla ricerca di una medaglia d’oro iridata ancora non raggiunta.
Mentre tutti aspettavano la partenza e i primi passaggi ai punti radio di queste tre, però, tra le ragazze partite presto la russa Svetlana Mironova mette a segno tempi molto interessanti, che si pensa possano valere una top10. Ma con il passare delle atlete, si comincia a capire che quella top10 può diventare qualcosa di più importante e ambito. All’arrivo la ventisettenne russa ferma il cronometro a 1h19’44”, tempo che non sarà messo in discussione per molto tempo.
Solo quando arrivano Tove Alexandersson e Judith Wyder, però, si capisce che per Svetlana Mironova ormai è fatta. Infatti la svedese conquista la quinta beffarda medaglia d’argento, tagliando il traguardo a 33” di distacco dalla vincitrice, mentre la svizzera chiude terza a 50”.
Tra le italiane la migliore è Carlotta, che con una buona prestazione porta a casa una soddisfacente 45^ posizione a circa 20′ di distacco. 3′ e 5 posizioni più dietro si classifica Michela Guizzardi, mentre Heike Torggler non riesce a portare a termine la gara.
Come anticipato, nel campo maschile tutto è stato noiosamente scontato. I favoriti erano tre e già dal primo punto radio si sono presi il proprio posto sul podio, che non molleranno più per tutta la gara. Ed è così che il francese Thierry Gueorgiou conquista la sua 12 medaglia d’oro iridata, la terza delle quali nella Long distance, con il tempo di 1h34’45”. Dietro di lui si arrende ancora una volta Daniel Hubmann (+1’27”), che da qualche anno ormai non riesce più a contrastare il dominio del francese.
In terza posizione il norvegese Olav Lundanes a 2’24”.
Tra gli italiani, molto buona la prestazione di Klaus Schgaguler che termina 23° a 12’07” (suo miglior risultato nella Long), mentre non riesce a onorare con un buon risultato il suo ultimo Mondiale Mikhail Mamleev, che non riesce ad andare oltre a un 27° a 13’54”. Più dietro il giovane Roberto Dallavalle, che si deve accontentare di un 44° posto a 22′.
Dopo la long, domani altro giorno di riposo per ricominciare venerdì con la Middle.