Dai Mondiali scolastici agli Europei giovanili: Riccardo commenta la propria stagione
Il 2013 è stato l’anno del exploit internazionale per Riccardo Scalet: già lo scorso anno aveva dato segnali di forte crescita arrivando al 5° posto nella sprint degli EYOC (gli Europei giovanili) in Francia, ma è in questa stagione che si è affermato come uno dei protagonisti del panorama internazionale giovanile.
Le prime grandi soddisfazioni sono arrivate in aprile ai Mondiali scolastici in Portogallo, dove Riccardo è riuscito a conquistare ben due medaglie: l’argento nella prova long e il bronzo nella middle.
“La middle si è svolta su un terreno molto sporco, ricco di cespugli, ma comunque molto veloce” racconta Riccardo “Ho sbagliato circa un minuto a un punto, ma penso che anche i miei avversari abbiano commesso qualche imprecisione e che non sarebbe stato possibile
per me arrivare più in alto. La gara long era molto fisica, anche a causa delle temperature elevate, e di scarso valore tecnico. Appena arrivato avevo la sensazione di non aver corso una bella gara e quando ho scoperto di essere arrivato secondo per soli 9 secondi sono stato piacevolmente sorpreso ma anche leggermente rammaricato per la grande occasione perduta.”
A luglio è la volta dei JWOC, i Mondiali junior, ai quali Riccardo partecipa per la seconda volta. Escludendo la prova long, dove è riuscito a portare a casa solo un 116° posto, il nostro atleta ha mostrato il proprio valore agguantando un 49° posto nella middle (dove Giacomo Zagonel è arrivato 27°) e una fantastica 29^ posizione nella sprint. Questi risultati aumentano di valore considerando il fatto che gli avversari erano fino a 3 anni più vecchi.
“Il giorno della long non stavo bene fisicamente, ho sbagliato molto e non vedevo l’ora di arrivare al traguardo. Penso che questo sia dovuto anche al fatto che in Italia non siamo abituati a correre a ritmo elevato e restare concentrati sulla mappa per così tanto tempo,
perciò diventa più facile commettere degli errori anche banali. La middle è stata la gara che abbiamo preparato meglio con la nazionale facendo svariati allenamenti su cartine simili nei campi antecedenti l’evento. Il giorno della qualificazione ho fatto una gara pulita e regolare, con qualche sbavatura, e sono riuscito a centrare la qualificazione in finale A, che era il mio obbiettivo principale. Il giorno seguente, nella finale, ho cercato di non sbagliare, ma purtroppo ho lasciato sul percorso circa 3′ di errore (tra l’altro sono pure inciampato sui cavi delle telecamere e caduto a terra). Nonostante potessi fare meglio, sono comunque molto contento di essermi qualificato per la finale. La sprint era molto veloce ma ricca di trabocchetti, in un paio dei quali sono caduto pure io. Non sono pienamente soddisfatto della mia gara, potevo evitare un paio di errori, ma il mio 29° posto dimostra che sono stati in molti a sbagliare. Alla staffetta non ho corso molto bene anche per la mancanza di stimoli data la posizione non ideale da cui partivo.“
E ora veniamo agli EYOC, gli Europei giovanili, dove Riccardo ha conquistato la medaglia di bronzo nella sprint, quarta medaglia di sempre conquistata da un italiano in una competizione internazionale assegnante un titolo continentale o mondiale: lo stesso risultato era stato conseguito da Andrea Seppi nella stessa distanza agli EYOC 2007; Jonas Rass era arrivato secondo nella long degli EYOC 2004 e poi lo storico bronzo conquistato nella long dei Mondiali assoluti dall’italo-russo Mikhail Mamleev nel 2009.
“La sprint si svolgeva in un borgo medievale ed era veramente divertente. In partenza ero molto tranquillo, speravo di poter ottenere qualcosa di importante, ma non avrei mai creduto di arrivare sul podio. In gara ho commesso qualche piccolo errore e quando sono arrivato al traguardo ho atteso con apprensione fino all’arrivo dell’ultimo atleta per convincermi di avercela fatta. La long era stupenda, io sono partito determinato e ho corso molto
bene finché non sono incappato in qualche errore anche a causa della cartina non molto precisa. Comunque, anche se non avessi commesso alcun errore, non sarei riuscito ad arrivare nella top 10. Nella staffetta io correvo in terza frazione e sono stato lanciato in buona posizione da Fabiano Bettega e Mattia Debertolis. Nella prima parte di gara ho recuperato alcune posizioni, poi verso la fine mi sono trovato con un gruppo di 5-6 atleti al mio inseguimento distaccati di circa 10” e ho cercato di non sbagliare e di tenerli sotto controllo per non farmi raggiungere. Alla fine siamo arrivati 6° e siamo tutti molto soddisfatti di questo risultato!”
La stagione quest’anno è stata molto lunga, è iniziata ad aprile con i Mondiali scolastici ed è terminata a fine ottobre con gli Europei giovanili, ma Riccardo ha affermato di essersi sempre allenato volentieri senza momenti in cui la voglia o il divertimento venivano meno. Durante i suoi allenamenti, nei quali, afferma con rammarico, non è stato supportato fino in fondo dalla società, ha cercato arrivare agli appuntamenti internazionali al massimo della forma.