JWOC 2015 – La staffetta è una affare tutto scandinavo
L’ultimo atto dei Mondiali Junior è per tradizione, la staffetta. La tradizione impone anche che, tranne qualche raro e memorabile caso isolato, siano i paesi scandinavi a giocarsi il titolo iridato. Quest’anno la tradizione è stata rispettata.
La squadra finlandese si è guadagnata nel corso della manifestazione i favori del pronostico per la gara odierna, e non ha deluso le aspettative. Topi Raitanen riesce a mettere 1′ tra se e tutte le altre squadre in prima frazione e ad Aleksi Niemi e Olli Ojanaho basta fare una gara pulita per tenere a distanza gli avversari e trionfare davanti alle bandiere finlandesi festanti. Dietro di loro è la seconda squadra norvegese, con Hakon Christiansen, Anders Felde Olaussen e Markus Holter, ad aggiudicarsi la medaglia d’argento con 1’23” di ritardo. La Svezia, con Emil Granqvist, Erik Andersson e Simon Hector, va a completare il podio tutto scandinavo, terminando a 1’42” dai vincitori.
L’Italia partiva con Fabiano Bettega in prima frazione, Mattia Debertolis in seconda e Riccardo Scalet a concludere. Fabiano parte discretamente, dando il cambio al secondo frazionista in 20° posizione con circa 5′ di ritardo dalla testa. Mattia segna un ottimo tempo di frazione, perdendo solo un paio di minuti dai primi e recuperando 6 posizioni. Riccardo parte molto bene e recupera svariate posizioni, poi ha qualche problema e retrocede in classifica. Alla fine l’Italia si classifica al 16° posto (11° senza contare le seconde squadre) con 11’10” di distacco.
Di tutt’altro tenore è stata la staffetta femminile. In quasi tutti gli sport, quando si ha a che fare con partenze in linea le donne non conoscono tatticismi e danno tutto dall’inizio alla fine, rendendo le gare spettacolari. Basti pensare allo sci di fondo, all’atletica leggera e alle gare di corsa. Ma in nessuno sport come nell’orientamento questo aspetto è così marcato, oserei dire quasi esagerato.
La gara è puro caos, dal primo all’ultimo metro. Le ragazze fanno a gara a chi sbaglia di più, ma è impossibile capire chi stia vincendo in questa speciale gara nella gara perché sono tutte molto brave in questo. La Norvegia salta un punto, se ne accorge solo dopo 500 metri averlo passato ed è costretta a tornare indietro, la Svezia sbaglia forking e perde minuti nel ritrovare la propria lanterna, Svizzera e Finlandia decidono di prendersi una pausa e si fanno una scampagnata a bordo carta…oltre alla lista infinita di errori “normali”.
Insomma, la gara è incerta, molto incerta. Alla fine della terza frazione, mentre la svizzera Sandrine Müller sta allegramente pascolando nei dintorni di un punto, la svedese Sara Hagstrom si ricorda che in fin dei conti ieri aveva vinto il titolo mondiale Long e riesce a mettere in file 3 punti senza fare errori (cosa che si è vista raramente in questa gara) e porta in terra svedese la medaglia d’oro. Dietro la battaglia è tra la Svizzera e la seconda squadra norvegese. Sembra che la sfida debba protrarsi fino all’ultimo metro dello sprint, ma entrambe riescono a sbagliare il terzultimo punto (un punto sul bordo di una strada). Qui la svizzera riesce a prendere un minimo vantaggio sulla norvegese e riesce a mantenerlo fino al traguardo.
In tutto questo caos, le nostre azzurre sono partite bene con Lia Patscheider che cambia al 6° posto a 3’30” dalla testa. In seconda frazione Eleonora Donadini si fa influenzare dagli errori commessi dalla altre atlete e perde qualche posizione cambiando al 21° posto con 15’45” di distacco. Francesca Taufer ha il compito di concludere la staffetta e nemmeno lei riesce a correre una gara pulita. Alla fine l’Italia conclude al 23° posto (17° senza contare le seconde squadre) a quasi 30′ di distacco.
Si conclude così il Mondiale Junior norvegese. L’estate non è però ancora finita: il 31 luglio cominceranno i Mondiali Assoluti a Inverness, Scozia, ai quali parteciperanno anche i nostri Giacomo Zagonel e Riccardo Scalet.